La passione degli artisti
di Raimondo Farese
Buongiorno a tutti, siamo nuovamente a collocquio con Raimondo Farese, il fortunato protagonista di due romanzi storici.
Buongiorno Raimondo
Buongiorno a tutti.
Caro Raimondo, da attento osservatore del mondo che ti circonda, hai un commento da fare sulla situazione politica del paese?
Si! Grazie per l’opportunità. Oggi volevo parlare di un fatto che ha colpito molto la mia immaginazione. E’ notizia di oggi che un noto artista del vostro tempo ha avuto un’intenso scambio di battute con un personaggio altrettanto famoso. I giornali hanno indicato che si è giunti ad una rissa verbale e, visto che il personaggio famoso è stato anche un uomo molto potente, non è mancato il difensore d’ufficio che ha levato gli scudi per difenderne l’onore. Neanche si trattasse di una povera donzella in pericolo.
Quindi sei d’accordo con le rimostranze poste dall’artista?
Sono d’accordo con il moto di ribellione che lo ha pervaso. Sono d’accordo con la scintilla di passione che ha permesso all’uomo, prima che all’artista, di elevarsi dalla servitù alla quale gli Italiani sono abituati. Immagino che di fronte alle notizie uscite sui giornali, in merito a quest’uomo potente, molti di noi si siano indignati ed abbiano anche pensato “di dirne quattro” a tale personaggio, qualora l’avessero incontrato, ma poi, alla fine voi Italiani di oggi somigliate sempre più a quel Fantozzi che ogni tanto va in onda in tv.
Pensi quindi che siano pochi gli Italiani che abbiano il coraggio di dire quello che pensano?
Se si tratta di un uomo potente si! C’e voluta la passione di un’artista per sfogare il moto di ribellione che molti di voi avete dentro. E’ questo il problema.
Spiegati meglio.
In questo paese nulla, o molto poco, è arrivato dal basso. Ai miei tempi si diceva “Franza o Spagna, purchè se magna” ed ora non è cambiato molto. Altri paesi hanno avuto il coraggio di tagliare la testa ai propri sovrani, voi avete ucciso il vostro tiranno, quando ormai non era più un uomo potente. Avete bisogno di un rinnovamento culturale che cancelli la servitù che vi portate addosso ancora oggi, nonostante tutta la storia e tutta la cultura che è stata prodotta nel paese. Ormai penso che solo la passione degli artisti possa essere il fuoco che riesca a scaldare quest’inverno della politica. Il paese e’ stato consegnato a schiere di ragionieri. Freddi calcolatori, cacciatori di convenienza e di matematica. Personaggi formatisi nella politica del compromesso, del gioco al ribasso. Le parole d’odine sono: “conformita’”, “convenienza”, “calcolo”, “superiorita’”, “inferiorita’”. I rapporti di forze sono improntati sul lineare “vinci-perdi” o sul ricatto “negozia o sparisci”. Il calcolo politico portera’ ad una diminuzione dei diritti, mediante l’ abbassamento delle soglie di percezione dell’ingiustizia. I “ragionieri” si adatteranno, ma gli artisti no! Gli artisti sono dei ribelli per natura, abituati a non imbrigliare la propria fantasia, la propria mente o la propria coscienza.
Anni fa, il risorgimento, è stato innescato dagli intellettuali e dalla borghesia, mentre la massa era sempre serva ed in balia degli eventi. Nulla è riuscito a formare una reale “coscienza collettiva”. Ecco l’altro problema: quello culturale.
Quindi la tua è una chiamata ai cosiddetti “intellettuali”.
A loro e a chiunque abbia dentro di se il fuoco dell’arte e della cultura: pittori, scultori, scrittori, poeti, cantanti. La rinascita culturale passa attravero di loro, per terminare sulle nuove generazioni. La conformismo, il bigottismo, la servitù, la disonestà intellettuale sono tutti concetti che, a mio parere, sono in antitesi con la cultura e con il sapere. E sono tutti atteggiamenti da conoscere….per evitarli.
Grazie Raimondo.
Grazie a voi.
martedì 30 marzo 2010
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